Gentile Maurizio Silenzi Viselli, quale migliore piacere se non quello di leggere la satira sulla vastità culturale dei nostri uomini, messi in buona compagnia di Attila, Crotone, Nerone e l’ISIS, ben sorretto dall’Occidente in chiave anti-Assad e Russia, come del resto la Francia contro Gheddafi, in chiave anti-Italia. Ecco partorita la “spianata” di Palmira.
Non vorrei essere frainteso ma pecchi un pochino di tirchieria, non preoccuparti, succede ai migliori.
Sono molto combattuto, non so se suggerirti le mie intenzioni o bypassarti e premiare.
Hai dimenticato, che non solo di sfettucciamento vivono questi uomini ma anche di segni, come si dice oggi, basta che diano la sensazione, al popolo, che la politica se ne occupi.
La faccio breve, sperando che i non citati, parimenti meritevoli del riconoscimento, non si offendano.
Non volermene, ma candido per la prima medaglia, mi raccomando d’oro luccicante, tutti i Ministri dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo che si sono succeduti, per l’ampio amore verso la Calabria e le sue misere antichità.
Faccio salvo il suo incolto fondatore, Giovanni Spadolini, tutti gli altri certamente la meritano.
Una seconda medaglia, d’oro purissimo, la merita il salotto buono, locale, della ricerca.
Mi riferisco a tutti i Funzionari, Soprintendenti e consulenti professoroni delle Università calabresi, responsabili degli scavi dell’attuale Parco Archeologico di Sibari, che con abnegazione, sin dal 1967, non hanno mai trovato di meglio che scavare con insistenza nel fango di quello che fu l’area del Porto di Sibari, portando alla luce molti cocci rotti, buttati lì da quei mercanti e marinai per liberarsene.
Lavori sempre diretti dall’allegra compagnia che di scavi dal 1967 ad oggi ha vissuto. Tutti premiati con incarichi ulteriori, tra applausi, festeggiamenti con maccheroni al ferretto, capretti alle rose e vini robusti provenienti dalle soleggiate colline che circondano la popolosa Sibari Arcaica.
Del resto non facevano così, come hanno raccontato, anche gli antichi molli sibariti?
Aimè, che importanza può esserci se è ancora lì sotto, ove sempre è stata e nessuno l’ha mai cercata, nonostante le vecchie preziose stampe ne segnalassero il luogo e che tu col ragionamento e l’analisi hai mostrato loro? Del resto non ha mica imparato a fischiare per farsi notare. Bisogna arrendersi.
La terza medaglia, stavolta di bronzo, ad ognuno secondo i meriti, va data agli illustri Sindaci di quei luoghi (da condividere con i redattori dei PRG) e ai “Governatori” dell’inutile dannosa Regione Calabria, poco interessati ai risultati e alla qualità del lavoro di chi ben lo fa.
Del resto l’importante è l’immagine data alla buona nomea dalla Stampa e dal popolo dei creduloni?
Soprattutto per questi è più importante la foto e la firma su qualche inutile pubblicazione pagata da noi. Del resto, si poteva negar loro questo trastullo? Vivono per questo, per fare carriera.
Che vuoi che gliene freghi del mito di Persefone, dei suoi luoghi e della moderna Thurii, realizzata così tardi, solo circa sessantasei anni dopo la distruzione di Sibari?
Perché poi dovrebbero sprecare tempo con te e il tuo lavoro? Sai Maurizio, sei pericoloso, potresti far venire qualche dubbio. Sarebbe un vero guaio, il dubbio è dei deboli, la certezza e l’intrigo dei forti. Tuttavia l’importante per loro è partecipare “ar’ammuina”, tante foto tra una sfettucciata e un bicchier di vino. Del resto non ci piace Bacco? Che vuoi che gliene possa fregare se la Sibari arcaica resterà sotto cemento, terra e bitume e se il prezzo lo paga, in termini economici, di storia e conoscenza, tutta la Piana di Sibari, le sue Imprese turistiche, i Cittadini e il futuro dei nostri figli.
Alla fin, fine, tutto ciò, a chi interessa?
Per favore Maurizio!
Che differenza vuoi che ci sia tra il turista chiassoso a cui siamo abituati, spesso dell’hinterland napoletano che si porta dietro le “buatte” di pomodoro e i pacchi di pasta e che nulla obietta contro la Centrale Enel, il Porto di Sibari interrato, il Crati su cui tutto viene sversato da Cosenza alla foce, il mare inquinato, le discariche sparse, e questo nostro fantomatico turista colto, di livello internazionale che, diciamo la verità, è troppo silenzioso, forse con la puzza al naso e che pretenderebbe chissà cosa?
Cosa dici, porterebbe movimento turistico vero, ricchezza e quattrini? Ne possiamo fare a meno. Siamo o no avvezzi a “santu ceca, ceca, aiuta i ricchi che i poveri ci sun ‘mparati”. Del resto cosa potremmo ribattere davanti alla loro gridata verità.
Questi, i turisti internazionali, dicono i sindaci, non verrebbero in ogni caso e non per colpa nostra, manca l’aeroporto!
Esagerare guasta sempre, mica si può pretendere lo stradone velocissimo dell’ANAS (70-120Km/h) e che parimenti tale Ente si interessi a queste quattro mura così vecchie e arcaiche.
Bisogna scegliere, accontentarsi, o ci teniamo i morti o accettiamo che lo stradone a più corsie gli passi sopra.
Non prendiamocela con l’ANAS, si sa come sono fatti questi, in molti si sono laureati, poi i concorsi, la politica, sai… si è vero, sono soprattutto…, non diciamolo.
Ancor meno prendiamocela col comitato “Basta vittime sulla 106″, questi sono bravi, giovani, impegnati nel sociale, vogliono solo che la gente resti viva. Lascia stare se hanno brindato con Pippo Franco, che abbiamo capito, non ti piace. Li conosco, loro di questi problemi di storia e archeologia non ne fanno questione, le ignorano semplicemente.
Del resto perché dovrebbero preoccuparsene se le Sovrintendenze tutte tacciono?
Tutto funziona così!
Del resto è l’Europa che lo vuole.
Che importanza, ad esempio, vuoi che gli abbia dato il Sindaco di Corigliano, ai Timponi di Favella, quando furono rasi al suolo, nonostante le buone raccomandazioni o se eminenti cattedratici e arcinoti geologi, nonostante denuncia, abbiano empiamente lasciato pannellare gli ultimi resti delle cinquecentesche mura di cinta di Corigliano con quei brutti prefabbricati in scheggiato di pietra anziché intervenire a tergo?
Gli architetti OACS? E… vabbé, esageri sempre, quelli dormono.
Perciò, caro Maurizio, lasciami salutare te e la piana, parafrasando Pasquino: «Buonanotte Popolo!». Buonanotte Sibari arcaica!
Tutti in piedi, ad applaudire, passa il Megalotto Anas N° 3.
P.S. Scusami, dimenticavo, ti raccomando, una medaglia d’argento va data a Wanna Marchi, piè veloce del governo gringo.
Cosimo Arch. Montera
Gruppo dei 100