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Corigliano-Rossano non è un “paese” per vecchi!

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La fusione di Corigliano Calabro e Rossano è stata ed è una cosa seria che richiede sicuramente attributi non comuni in termini di capacità amministrativa, gestionale e organizzativa ma, prima di ogni altra cosa, cittadini attivi e partecipativi. Il caos mediatico messo in scena sul web e social in questi giorni (ndr. ottobre 2022) la dice tutta su quanto sia fumoso il dibattito acceso intorno al niente. Tra le tante elucubrazioni apparse sulla rete non ho letto alcun riferimento a quelli che sono stati i principi costitutivi della fusione, alla Legge Istitutiva della Città Unica con l’elenco delle cose che si sarebbero dovute fare, né tantomeno il più semplice tentativo di porsi domande su come trasformare in alleanza civica e strategica le risorse materiali e immateriali dei due Comuni fusi.

Tanti i cavoli piantati nel campo dei conservatori no-fusionisti tra cui, come questi dicono e scrivono, la sedicente contumacia di coloro che promossero la fusione. Ebbene, va sin da subito precisato che il Comitato 100 Associazioni è stato un comitato cittadino pro-fusione e, pertanto, ad obiettivo raggiunto è stato sciolto.

A suggello della terzietà di quest’organo civico ci risulta ad oggi che nessuno dei componenti del direttivo ricopra ruoli politici, né tantomeno abbia ricevuto incarichi pubblici collegabili ai benefici della fusione.

In ultimo, è evidente la posizione di fiducia e ascolto dell’ex-Comitato nei confronti dell’Amministrazione Stasi che sicuramente ha un onere gravoso nella gestione di una Città complessa e di un territorio così vasto come quello di Corigliano-Rossano. Se da un verso vi è questa umana comprensione, va anche detto che dall’altro lato vi è un’oggettiva carenza nella visione di Città, una conferma che ritroviamo nel Documento Unico di Programmazione (DUP) che dovrebbe essere la “scheda madre” del nostro sviluppo sociale, economico e culturale. Sicuramente scritto in burocratese per assolvere a un pubblico adempimento (infatti è a firma del Commissario dott. Bagnato), il DUP va ripreso e partecipato come strumento di dialogo civico e medium operativo per l’attuazione dei principi contenuti nel redigente Statuto. Va da sé la considerazione che DUP e Statuto siano i pilastri amministrativi e fondanti della Città Unica ai quali – diciamolo chiaramente e con polemica costruttiva – non è stata data priorità, opportuna comunicazione e coinvolgimento civico.

Senza fare troppe parole, da cittadini ci aspettiamo dunque risposte certe e discorsi seri su Who, What, Where, When, Why in merito a queste due questioni:

Chi si sta occupando del DUP e dello Statuto ha portato risultati alla Comunità?

Che cosa si sta scrivendo in questi documenti di programmazione?

Dove ci si confronta su questi temi che riguardano il futuro della nostra Città e delle future generazioni?

Quando verranno realizzati e partecipati alla cittadinanza, associazioni e stakeholders pubblico/privati?

Perché il Comune, le Commissioni e gli uffici competenti dell’Ente non danno priorità e visibilità all’iter?

Chi parla di progetto di nuova città, disorganizzazione, squilibri, delusioni e così via, non fa altro che alimentare un fuoco vacuo e senza motivo se non si risponde ai quesiti di cui sopra.

Da dove ripartire? Sipotrebbero utilizzare tanti approcci – politico, sociale, economico, ecc. – ma ritengo che quando si parla di città occorra pensare per prima cosa in ottica urbanistica. Tra gli studi, a mio parere utili a questo scopo, ci si potrebbe riferire allo statunitense Nolen, uno dei più eminenti urbanisti del Novecento, tra i primi ad affrontare il tema della riorganizzazione urbana e la costruzione di nuove città come base di partenza per la definizione di una comunità.

Utilizzo volutamente il termine “definire” perché in effetti finora abbiamo disegnato soltanto uno skyline della Città Unica, una sagoma senza contenuti.L’organizzazione di una nuova città è una questione molto complessa e richiede assolutamente la partecipazione dell’intera comunità e dei portatori di interesse, pubblici e privati, in quanto una città può definirsi “moderna” solo quando è in grado di rispondere alle domande poste dalla società che la vive, immaginando quali potrebbero essere le tendenze evolutive nel tempo rispetto a territori limitrofi, regione, Paese, mondo.

Leggendo uno dei saggi di Nolen, una “città nuova” deve essere, quindi, funzionale alle esigenze della gente, essere sostenibile ed offrire opportunità, ma per fare ciò occorrono alcune condizioni fondamentali come, ad esempio, un’ottima collocazione geografica, un equilibrio tra natura e infrastrutture, una densità demografica e territoriale ottimale, un governo del territorio e delle risorse materiali e immateriali attentamente conservato, utilizzato e pianificato.

Stando a questo schema, mi sembra che per Co.Ro. si possano spuntare tutte le caselle eccezion fatta per la parte delle infrastrutture e del governo del territorio. E questo lo sapevamo già, prima, durante e dopo la fusione. Credo sia il momento di rispondere alle five-questions… e sia chiaro, se i benefici della fusione non decollano non è colpa di nessuno in particolare! Purtroppo è colpa di tutti!

Alfonso Rendano celebrato in un Festival Internazionale

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La Fondazione Attilio ed Elena Giuliani che ha sede nella prestigiosa Villa Rendano di Cosenza, edificata nel 1890, già durante il primo lockdown (maggio 2020) ha proposto un evento di risonanza internazionale in occasione della #MuseumWeek2020: un concerto di musicisti italiani residenti all’estero, ideato e coordinato dalla pianista cosentina residente negli Stati Uniti Daniela Roma, principale interprete di Alfonso Rendano e grande ambasciatrice della sua musica e di Villa Rendano. L’evento online, di straordinaria levatura artistica, ha consentito a tutto il mondo di fruire da casa di uno straordinario concerto di musica classica, favorendo una conoscenza della Fondazione Attilio ed Elena Giuliani e di Alfonso Rendano.
Non avendo mai smesso di svolgere una intensa attività culturale, in un momento assai difficile per il comparto culturale, musicale e teatrale in genere, la Fondazione Giuliani ha in programma per il mese di Giugno 2021 il primo International Music Festival “Alfonso Rendano” con l’intento  di promuovere in Italia ed all’estero la prestigiosa Villa, la storia della città di Cosenza e la figura del grande compositore e concertista calabrese Alfonso Rendano a cui va anche il merito di aver inventato del pedale indipendente, detto appunto “Rendano”, del pianoforte.



Ideato e curato dal Direttore Artistico Daniela Roma, il Festival si terrà dal 21 al 24 Giugno 2021 nel meraviglioso giardino di Villa Rendano e ospiterà concertisti di fama internazionale. Si esibiranno: il 21 Giugno, Daniela Roma (www.danielaroma.com); il 22 Giugno, Manuel Araujo  (https://a2dv.pt/manuelaraujo/ ); il 23 Giugno, Costantino Catena (www.costantinocatena.com); il 24 giugno, Vitaly Pisarenko (www.pisarenkovitaly.com).
Per rendere omaggio al compositore calabrese, ciascun concertista, eseguirà tra gli altri, anche alcuni brani di Alfonso Rendano.  Le serate del Festival saranno trasmesse in live streaming via radio ed in streaming su tv europee, canadesi e statunitensi.
Il programma sarà arricchito dai matinée dell’International Music Festival Alfonso Rendano durante i quali saranno presentati: il volume del musicologo Danilo Prefumo “Paganini, la vita le opere il suo tempo” e il fumetto “C’era una volta … Rendano” di Gianluca Gallo rispettivamente il 22 e 24 giugno. In apertura di entrambi i matinée verrà proiettato il video-arte di Orazio Garofalo “Engramme Valse” con musica di Alfonso Rendano eseguita da Daniela Roma.

Le informazioni relative all’International Music Festival “Alfonso Rendano” saranno disponibili nei prossimi mesi sul sito della Fondazione Giuliani www.villarendano.it e sui canali social Facebook (@villarendano) e Instagram(https://www.instagram.com/villa_rendano/). Per info e prenotazioni è possibile contattare la Fondazione Giuliani al numero 098473022 o scrivere all’indirizzo info@villarendano e direzione@consentiaitinera.com

Sfettucciate con il 3° megalotto? Mancano le medaglie!

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Gentile Maurizio Silenzi Viselli, quale migliore piacere se non quello di leggere la satira sulla vastità culturale dei nostri uomini, messi in buona compagnia di Attila, Crotone, Nerone e l’ISIS, ben sorretto dall’Occidente in chiave anti-Assad e Russia, come del resto la Francia contro Gheddafi, in chiave anti-Italia. Ecco partorita la “spianata” di Palmira.

Non vorrei essere frainteso ma pecchi un pochino di tirchieria, non preoccuparti, succede ai migliori.

Sono molto combattuto, non so se suggerirti le mie intenzioni o bypassarti e premiare.

Hai dimenticato, che non solo di sfettucciamento vivono questi uomini ma anche di segni, come si dice oggi, basta che diano la sensazione, al popolo, che la politica se ne occupi.

La faccio breve, sperando che i non citati, parimenti meritevoli del riconoscimento, non si offendano.

Non volermene, ma candido per la prima medaglia, mi raccomando d’oro luccicante, tutti i Ministri dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo che si sono succeduti, per l’ampio amore verso la Calabria e le sue misere antichità.

Faccio salvo il suo incolto fondatore, Giovanni Spadolini, tutti gli altri certamente la meritano.


Una seconda medaglia, d’oro purissimo, la merita il salotto buono, locale, della ricerca.

Mi riferisco a tutti i Funzionari, Soprintendenti e consulenti professoroni delle Università calabresi, responsabili degli scavi dell’attuale Parco Archeologico di Sibari, che con abnegazione, sin dal 1967, non hanno mai trovato di meglio che scavare con insistenza nel fango di quello che fu l’area del Porto di Sibari, portando alla luce molti cocci rotti, buttati lì da quei mercanti e marinai per liberarsene.

Lavori sempre diretti dall’allegra compagnia che di scavi dal 1967 ad oggi ha vissuto. Tutti premiati con incarichi ulteriori, tra applausi, festeggiamenti con maccheroni al ferretto, capretti alle rose e vini robusti provenienti dalle soleggiate colline che circondano la popolosa Sibari Arcaica.

Del resto non facevano così, come hanno raccontato, anche gli antichi molli sibariti?

Aimè, che importanza può esserci se è ancora lì sotto, ove sempre è stata e nessuno l’ha mai cercata, nonostante le vecchie preziose stampe ne segnalassero il luogo e che tu col ragionamento e l’analisi hai mostrato loro? Del resto non ha mica imparato a fischiare per farsi notare. Bisogna arrendersi.

La terza medaglia, stavolta di bronzo, ad ognuno secondo i meriti, va data agli illustri Sindaci di quei luoghi (da condividere con i redattori dei PRG) e ai “Governatori” dell’inutile dannosa Regione Calabria, poco interessati ai risultati e alla qualità del lavoro di chi ben lo fa.

Del resto l’importante è l’immagine data alla buona nomea dalla Stampa e dal popolo dei creduloni?

Soprattutto per questi è più importante la foto e la firma su qualche inutile pubblicazione pagata da noi. Del resto, si poteva negar loro questo trastullo? Vivono per questo, per fare carriera.

Che vuoi che gliene freghi del mito di Persefone, dei suoi luoghi e della moderna Thurii, realizzata così tardi, solo circa sessantasei anni dopo la distruzione di Sibari?

Perché poi dovrebbero sprecare tempo con te e il tuo lavoro? Sai Maurizio, sei pericoloso, potresti far venire qualche dubbio. Sarebbe un vero guaio, il dubbio è dei deboli, la certezza e l’intrigo dei forti. Tuttavia l’importante per loro è partecipare “ar’ammuina”, tante foto tra una sfettucciata e un bicchier di vino. Del resto non ci piace Bacco? Che vuoi che gliene possa fregare se la Sibari arcaica resterà sotto cemento, terra e bitume e se il prezzo lo paga, in termini economici, di storia e conoscenza, tutta la Piana di Sibari, le sue Imprese turistiche, i Cittadini e il futuro dei nostri figli.

Alla fin, fine, tutto ciò, a chi interessa?

Per favore Maurizio!

Che differenza vuoi che ci sia tra il turista chiassoso a cui siamo abituati, spesso dell’hinterland napoletano che si porta dietro le “buatte” di pomodoro e i pacchi di pasta e che nulla obietta contro la Centrale Enel, il Porto di Sibari interrato, il Crati su cui tutto viene sversato da Cosenza alla foce, il mare inquinato, le discariche sparse, e questo nostro fantomatico turista colto, di livello internazionale che, diciamo la verità, è troppo silenzioso, forse con la puzza al naso e che pretenderebbe chissà cosa?

Cosa dici, porterebbe movimento turistico vero, ricchezza e quattrini? Ne possiamo fare a meno. Siamo o no avvezzi a “santu ceca, ceca, aiuta i ricchi che i poveri ci sun ‘mparati”. Del resto cosa potremmo ribattere davanti alla loro gridata verità.

Questi, i turisti internazionali, dicono i sindaci, non verrebbero in ogni caso e non per colpa nostra, manca l’aeroporto!

Esagerare guasta sempre, mica si può pretendere lo stradone velocissimo dell’ANAS (70-120Km/h) e che parimenti tale Ente si interessi a queste quattro mura così vecchie e arcaiche.

Bisogna scegliere, accontentarsi, o ci teniamo i morti o accettiamo che lo stradone a più corsie gli passi sopra.

Non prendiamocela con l’ANAS, si sa come sono fatti questi, in molti si sono laureati, poi i concorsi, la politica, sai… si è vero, sono soprattutto…, non diciamolo.

Ancor meno prendiamocela col comitato “Basta vittime sulla 106″, questi sono bravi, giovani, impegnati nel sociale, vogliono solo che la gente resti viva. Lascia stare se hanno brindato con Pippo Franco, che abbiamo capito, non ti piace. Li conosco, loro di questi problemi di storia e archeologia non ne fanno questione, le ignorano semplicemente.

Del resto perché dovrebbero preoccuparsene se le Sovrintendenze tutte tacciono?

Tutto funziona così!

Del resto è l’Europa che lo vuole.

Che importanza, ad esempio, vuoi che gli abbia dato il Sindaco di Corigliano, ai Timponi di Favella, quando furono rasi al suolo, nonostante le buone raccomandazioni o se eminenti cattedratici e arcinoti geologi, nonostante denuncia, abbiano empiamente lasciato pannellare gli ultimi resti delle cinquecentesche mura di cinta di Corigliano con quei brutti prefabbricati in scheggiato di pietra anziché intervenire a tergo?

Gli architetti OACS? E… vabbé, esageri sempre, quelli dormono.

Perciò, caro Maurizio, lasciami salutare te e la piana, parafrasando Pasquino: «Buonanotte Popolo!». Buonanotte Sibari arcaica!

Tutti in piedi, ad applaudire, passa il Megalotto Anas N° 3.

P.S. Scusami, dimenticavo, ti raccomando, una medaglia d’argento va data a Wanna Marchi, piè veloce del governo gringo.

Cosimo Arch. Montera
Gruppo dei 100

AIPTOC CoRo aderisce al Festival dello Sviluppo Sostenibile

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Prosegue anche quest’anno l’impegno di APCO per la diffusione della cultura della sostenibilità e saremo presenti al Festival dello Sviluppo Sostenibile 2021, promosso da ASviS, con un evento nazionale dal titolo “VALORI E COMPETENZE PROFESSIONALI PER LA TRANSIZIONE SOSTENIBILE” che si terrà mercoledì 13 ottobre alle ore 16:00 in modalità on-line tramite piattaforma Zoom.

L’Agenda ONU 2030, i recenti indirizzi di politica pubblica quali il Green New Deal della UE e il PNRR nazionale ed alcuni accordi (come Parigi 2015) hanno introdotto obiettivi chiari e sfidanti. Tutti sollecitano uno sforzo individuale e collettivo finalizzato alla costruzione di un futuro più sostenibile.

Ciò richiede un nuovo approccio culturale che orienti verso una rinnovata e leale partnership tra i diversi attori coinvolti nella definizione delle proposte e la realizzazione degli interventi. Non secondario, in tale prospettiva, il contributo concreto e fondamentale delle professioni.

Le COMPETENZE professionali sono funzionali alla realizzazione dei tanti progetti che si andranno a definire. Non bastano però le sole competenze. È necessario che i professionisti operino sulla base di VALORI che possano garantire impatti positivi, generativi, sostenibili, inclusivi e coesivi.

APCO, che rappresenta una delle categorie professionali che sarà maggiormente coinvolta, quella dei Consulenti di Management, è consapevole che tutte le professioni sono chiamate in modo sinergico a svolgere un ruolo fondamentale per vincere, positivamente, le sfide delle grandi transizioni.

Il tema sarà affrontato con autorevoli esperti di comprovata esperienza attualmente impegnati presso: Next Nuova Economia per tutti ed ASviS, UNI Ente Italiano di Normazione, Fondazione OIBR (Organismo Italiano di Business Reporting) ed Università di Verona, Università Pontificia Salesiana e CeSID della Luiss Business School, Università Magna Grecia di Catanzaro e XI Commissione Lavoro Pubblico e Privato della Camera dei Deputati, Università della Calabria Unical.

L’obiettivo è di fornire ai partecipanti diversi spunti di riflessione in relazione alle dinamiche di cambiamento in atto per rispondere ad alcuni interrogativi, tra i quali:

Come si pongono i professionisti in tale scenario? Quali sono le sfide e le opportunità per i professionisti? Quali competenze sono necessarie per supportare efficacemente le diverse organizzazioni e garantire transizioni eque, sostenibili ed inclusive? Quali sono i valori richiesti al professionista?
L’evento APCO gode del patrocinio di UNI e della Fondazione OIBR ed è incentrato sui Goals 8 (Lavoro Dignitoso e Crescita Economica), 9 (Imprese, Innovazione e Infrastrutture) e 17 (Partnership per gli Obiettivi) ed è stato realizzato anche grazie al contributo di Entopan, ANPIT e Sensation Profumerie.

Per informazioni è possibile scrivere alla segreteria eventi di APCO all’indirizzo  eventi@apcoitalia.it.

La partecipazione all’evento è gratuita previa iscrizione da effettuare sul sito www.apcoitalia.it al seguente link: https://bit.ly/3muSYUp.

Festa della Natura in Città

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Giornata alla scoperta della biodiversità e alla presentazione del progetto “Un albero per il futuro” a cura del Nucleo Carabinieri Biodiversità del Patire (Corigliano-Rossano)

Domenica 10 ottobre 2021 – dalle 10 alle 13 – si terrà l’evento “Urban Nature” promosso dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Cosenza – Sezione del Patire (Corigliano-Rossano). Il progetto ha l’obiettivo di promuovere «oasi urbane che regalano bellezza, benessere, protezione, aria e acqua pulita, cibo» con l’obiettivo di informare i cittadini e renderli più consapevoli sul tema della biodiversità e della valorizzazione del patrimonio ambientale.

L’evento, promosso con il WWF, si svolgerà sotto il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica e dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), in collaborazione con Carabinieri e ANMS (Associazione Nazionale Musei Scientifici), e la partnership ufficiale di “Parchi Agos Green&Smart”.

Location dell’iniziativa il Parco Comunale “Fabiana Luzzi” di Corigliano-Rossano che vedrà – oltre all’apertura dello Stand della biodiversità dei Carabinieri – la messa a dimora delle piantine del progetto “Un albero per futuro” e dei semi nelle aiuole ad opera dei bambini presenti.

AIPTOC alla Giornata del Camminare 2021

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Sulla via dei briganti alla scoperta delle bellezze naturalistiche del territorio JoniCo-Silano.

La Delegazione Territoriale di Corigliano-Rossano di AIPTOC (Associazione Italiana Professionisti del Turismo e Operatori Culturali) – in collaborazione con le Associazioni Cammino Basiliano, Insieme per Camminare e SosteniAmo – ha aderito all’iniziativa nazionale di Federtrek per promuovere il turismo nelle località montane.

Come ha commentato il Presidente AIPTOC Giuseppe F. Zangaro «iniziative di questo tipo hanno una plusvalenza legata alla valorizzazione del ‘bene comune’ montagna, ma rappresentano anche un momento di socializzazione e, perché no!, di microimprenditorialità. In realtà, le potenzialità della zona montana compresa tra Piana Caruso e Longobucco, afferente soprattutto al territorio di Corigliano-Rossano, ha delle potenzialità enormi che spaziano dall’utilizzo sostenibile delle risorse boschive.

In occasione della partecipazione al Concorso Futur-e per la riqualificazione della Centrale Enel di Rossano, il sottoscritto, in qualità di project-lead dell’Università della Calabria, ha avuto modo, ad esempio, con il team di docenti universitari e ricercatori del CNR di appurare che 100 ettari di bosco possono generare ricavi per 30mila Euro all’anno, semplicemente raccogliendone i suoi frutti, pulendo il secco di sentieri e sottobosco – anche nell’ottica di prevenire gli incendi–, organizzando una piccola ricettività turistica, introducendo alcuni servizi per gli escursionisti. Una vera e propria ricchezza che non richiede grossi investimenti se non il fatto di crederci veramente e trasformare le parole in fatti».

Giuseppe F. Zangaro (Presidente Delegazione Territoriale AIPTOC)
Michele Abastante (socio Associazione “Insieme per Camminare)
Flaviano Lavia (referente territoriale del Cammino Brasiliano e socio AIPTOC)
Graziella Colamaria (socio Associazione “SosteniAmo)

Un ringraziamento particolare va ai veri promotori dell’iniziativa nelle persone di Flaviano Lavia, referente territoriale del Cammino Basiliano, nonché socio fondatore della delegazione territoriale di AIPTOC; a Michele Abastante, socio dell’Associazione “Camminare insieme” e Graziella Colamaria, socia di SosteniAmo.

Si tratta di cittadini e professionisti da sempre impegnati nella promozione turistico-culturale del territorio che stanno cercando di fare sistema per rendere più efficace la loro azione anche nell’ottica di favorire la nascita di una nuova economica dei beni comuni e culturali, a loro parere risorsa di grande pregio per il territorio della Piana di Sibari.

Durante il trekking naturalistico – grazie ad Eugenio De Simone, ricercatore storico –sarà possibile ascoltare storie e racconti popolari sui briganti della Sila.

La GIORNATA NAZIONALE DEL CAMMINARE 2021 si terrà domenica 10 ottobre partendo alle ore 8:30 da Piazza Traforo nel Centro Storico dell’Area Urbana di Rossano. Per i dettagli consulta la locandina allegata a questo articolo.

PARTECIPAZIONE GRATUITA • PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA:
Flaviano Lavia 339 5290644 – Michele Abastante 392 0740219
Mail: sosteni_amo@libero.it

Da questo sito cliccando su PRENOTA

Parte dalla patria dei santi Nilo e Bartolomeo il rilancio del dialogo ecumenico

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A fare da sfondo, la presentazione del libro di Domenico Campana “Il Monaco e l’Ebreo. Nella Magna Grecia bizantina agli albori dell’Umanesimo”, edito da conSenso publishing, nel chiostro del Museo Diocesano e del Codex, alla presenza di tre Vescovi, mons. Maurizio Aloise, che guida l’Arcidiocesi di Rossano-Cariati, mons. Donato Oliverio, Eparca di Lungro, e mons. Luigi Renzo, vescovo emerito di Mileto-Nicotera-Tropea.

E’ stato proprio mons. Aloise, nel suo messaggio ai fedeli dopo la sua elezione alla guida dell’Arcidiocesi di Rossano-Cariati, a fare riferimento ad una «rilanciata esigenza di dialogo ecumenico con il mondo ortodosso bizantino, come sollecitato da Papa Francesco» nonché al richiamo ad «una collaborazione, in questo senso, con la confinante Eparchia greca di Lungro, perla bizantina in Calabria» che «potrà significare certamente per noi un’ottima spinta anche nella prospettiva ecumenica». Dare linfa al dialogo con il mondo ortodosso significa, rafforzare il canale dell’ecumenismo: a partecipare al confronto sul libro di Campana – che approfondisce un contesto culturale e religioso nel quale operano due personaggi, San Nilo, monaco italo-greco e Donnolo, ebreo, medico e filosofo – sarà anche Virgilio Avato, ecumenista e delegato dell’assemblea interparlamentare ortodossa per i rapporti con le istituzioni cattoliche, il quale ricorda la recente assemblea generale dell’Interparliamentary Assembly on Ortodhoxie (IAO) che si è svolta a Creta con la partecipazione, per la prima volta, dell’International Catholic Legislators Network, la rete di parlamentari cattolici di tutto il mondo nata nel 2010. Avato, nel sottolineare le conclusioni dell’assemblea generale, ha ricordato che le due associazioni «di comune accordo, hanno concordato di proporre alle rispettive Chiese la celebrazione della Pasqua nello stesso giorno e di dichiarare il Monastero greco di Grottaferrata, simbolo della Chiesa indivisa del primo Millennio».

Un invito a riflettere ‘al tempo presente’ sul significato del dialogo interreligioso, presupposto ed essenza dell’ecumenismo, è Mons. Luigi Renzo, che ha scritto la prefazione al libro di Campana.

«In una fase storica come la nostra in cui il dialogo interreligioso ha allargato gli orizzonti conoscitivi ed interattivi – scrive infatti mons. Renzo – il recupero e la riproposta dell’esperienza di dialogo anticonformista» tra San Nilo ed il medico, filosofo Donnolo è emblematica soprattutto per il periodo storico in cu si sviluppa. Ma i profeti, e tali dobbiamo ritenere S. Nilo e Donnolo, sanno prevenire i tempi e le stagioni». Donnolo rappresenta la cultura ebraica plurale – sottolinea mons. Renzo – che si sa allargare al pensiero neoplatonico, alla scienza dell’astrologia, al simbolismo dei numeri, ingredienti questi a cui nemmeno S. Nilo sa rinunciare, provando a dialogare proprio con l’ebreo, a cui chiede spesso in prestito dei libri. Il Rossanese da giovane sembra assorbirne abbastanza il fascino fino a quando, a 30 anni, decide di tagliare con tutti e di allontanarsi dalla città per dedicarsi alla vita monastica, senza per questo rinunciare al suo mondo, vedi l’esercizio dell’arte calligrafica che lui continuerà a praticare insegnandola anche ai suoi monaci».

Il Monaco e l’Ebreo agli albori dell’Umanesimo nel saggio-reportage di Domenico Campana

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Perché l’Umanesimo, movimento culturale rigeneratore della tradizione classica e “rivoluzionario” nel modo di pensare il ruolo dell’uomo nel mondo, si afferma fuori dai confini della Magna Grecia bizantina, Calabria in particolare, fonte di pensiero classico greco-romano che ha concorso alla sua nascita? A contribuire a dare una risposta è il libro di Domenico Campana dal titolo “Il Monaco e l’Ebreo. Nella Magna Grecia bizantina agli albori dell’Umanesimo” che sarà presentato il 28 settembre 2021 alle ore 18 nel Museo Diocesano e del Codex nel centro storico di Rossano.

L’evento culturale sarà introdotto e coordinato da Virgilio Avato, ecumenista e Delegato della Interpaliamentary Assembly on Orthodoxy per i Rapporti con le Istituzioni Cattoliche e vedrà gli interventi di S.E. Mons. Maurizio Aloise, arcivescovo della Diocesi di Rossano-Cariati; S.E. Mons. Donato Oliverio, vescovo dell’Eparchia di Lungro; S.E. Mons. Luigi Renzo, vescovo emerito di Mileto-Nicotera-Tropea; Flavio Stasi, sindaco di Corigliano-Rossano; Giuseppe F. Zangaro, CEO della casa editrice conSenso publishing.

Concluderà l’autore del libro, Domenico Campana.

I professionisti AIPTOC potranno ricevere incarichi per l’attuazione del PNRR da parte delle amministrazioni pubbliche

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Il Senato, nella seduta del 29 luglio 2021, ha approvato il maxiemendamento interamente sostitutivo del Ddl di conversione del Decreto legge “reclutamento“, su cui il Governo aveva posto la questione di fiducia. Il testo passa ora all’esame dell’altro ramo del Parlamento per il suo via libera definitivo, che dovrà avvenire entro l’8 agosto. Il maxiemendamento ha modificato il precedente articolo 1 comma 5 lettera a del Decreto legge “reclutamento”  inserendo, tra i professionisti che potranno effettuare richiesta di assunzione nelle Amministrazioni Pubbliche, anche i professionisti in possesso dell’attestato di qualità e qualificazione professionale dei servizi ai sensi della legge 14/2013.

Un ulteriore importante traguardo verso  l’applicazione concreta della legge 4/2013 che si aggiunge ad altri passi avvenuti recentemente.

Per maggiori dettagli:

L’AIPTOC è un’associazione inserita nell’Elenco delle Associazioni Professionali che rilasciano l’Attestato di qualità e di qualificazione professionale dei Servizi, del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE).

Per maggiori informazioni contattare la Delegazione Territoriale di Corigliano-Rossano alla seguente mail: aiptoc.coriglianorossano@gmail.com

Gli studenti ITAS-ITC impegnati in un PON sull’accoglienza turistica

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Gli studenti del III e IV anno TUR dell’ITAS-ITC Rossano sono giunti a metà del percorso di formazione del PON “Accogliere per crescere” nel quale stanno trattando temi di ricettività e promozione territoriale da attivare nella città di Corigliano-Rossano in collaborazione con il Comune e associazioni del settore turistico-culturale.

Un progetto PON ottenuto grazie all’impegno proficuo della Dirigente Scolastica, dr.ssa Anna Maria Di Cianni, che ha intercettato le preziose risorse finanziarie dei fondi europei per offrire agli studenti strumenti innovativi di partecipazione attiva per la crescita personale e della comunità.

Le attività hanno l’obiettivo di fornire gli strumenti e le conoscenze per sviluppare professionalità e tecniche adeguate al fine di diventare promotori turistico-culturali del proprio territorio: la città di Corigliano-Rossano e la fascia costiera compresa tra Sibari e Crosia.

Il programma del corso, tenuto dal prof. Giuseppe F. Zangaro –in qualità di business-developer dello spin-off “Smart City Instruments” dell’Università della Calabria – prevede una serie di attività laboratoriali ed esperienze sul campo. Tra gli argomenti trattati PNL (Programmazione Neuro Linguistica) e comunicazione interpersonale, educazione all’accoglienza, personal-branding e promozione turistica.

Grazie al qualificato tutoraggio dei professori Ida Otranto, Giovanni Vaglica e Orazio Longo gli studenti hanno potuto approfondire in campo le nozioni acquisite durante i laboratori in luoghi simbolo del nostro patrimonio culturale: il Museo Diocesano e del Codex, il Castello Ducale di Corigliano Calabro, il Parco Archeologico di Sibari e Museo Archeologico nazionale della Sibaritide.

Nel Museo Diocesano e del Codex è stato messo in risalto il valore simbolico ed estetico del prezioso manoscritto che nella sua unicità offre al turista un’esperienza irripetibile, altrettanto importante anche per i cittadini locali.

Alla scoperta del Codice Purpureo Rossanese, studiando il significato delle miniature e le abilità tecniche dei monaci amanuensi.

Nel Castello Ducale è stato possibile apprezzare l’ingegnosità dell’architettura militare – che trova la sua massima espressione nella Santa Barbara, fulcro strategico militare dell’antico maniero – la magnificenza delle cucine e il fasto del Salone degli Specchi, ricollocato addirittura in un’omonima sala al Quirinale.

Il fascino senza tempo del Salone degli Specchi nel Castello Ducale di Corigliano
La cucina alla francese con un piano cottura che consentiva di preparare contemporaneamente ben 70 uova.

Nel Parco Archeologico di Sibari gli studenti hanno avuto modo di percorrere i resti delle antiche città magno-greche ivi stratificate – Sybaris, Copiae, Thurium – oltre a conoscere alcuni fatti curiosi legati alla storia millenaria del luogo: il sole uncinato (svastica), antico simbolo apotropaico portatore di benessere, pace e fortuna diventato purtroppo nel Novecento emblema del male; il pythos interrato, grande giara utilizzata per conservare il cibo; le terme con i resti del frigidarium e del calidarium; la struttura viaria della città disegnata dall’architetto greco Ippodamo da Mileto al quale viene attribuita la paternità dei principi alla base della moderna urbanistica: come spiega Filippo Demma, direttore del Museo, «Ippodamo ebbe l’intuizione di separare le zone cittadine per funzione (aree pubbliche, aree sacre, aree residenziali, distinte tra loro) e il principio degli isolati definiti da strade larghe che s’incrociano ad angolo retto formando una scacchiera. Principio che vediamo oggi applicato nelle più grandi città del mondo, da Barcellona a New York.

Alla scoperta dell’antica città di Sibari.
I reperti che hanno dato il nome al Parco del Cavallo.

Nel Museo Archeologico nazionale, invece, è stato possibile ammirare la ricca e interessante esposizione di reperti magno-greci, importante testimonianza delle nostre radici storiche e culturali che sono stati all’origine della cosiddetta “culla della civiltà occidentale”.

Gli studenti durante il laboratorio formativo con l’assessore Caudullo del Comune di Corigliano-Rossano.

Molto formativo il laboratorio con l’Assessore alla Città Europea, dott. Tiziano Caudullo, con il quale gli studenti hanno discusso su come realizzare una mappa turistica della Città di Corigliano-Rossano – che metta in evidenza fatti e luoghi curiosi e originali – e su come ideare un video di promozione turistica nel quale siano protagonisti i cittadini.

Gli studenti di 3a e 4a A TUR
ITAS-ITC Rossano

Lettera alla Commissione Urbanistica di Corigliano-Rossano

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L’amministrazione appare impegnata a non ereditare nulla del movimento, dibattito, prese di posizione, lotte, tese a riconoscere e fondare qui sul versante jonico, la Città che si tarda a strutturare, già indicata in loco, a volerla leggere, sin dal periodo ultimo di Thurio e conseguente conquista del Bruthium, e inizio della formazione dell’Italia Romana, con Sibari già bella e sepolta. Città necessaria per entrare prepotente nel vaglio di quelle che contano, nel caso, per sé e il territorio jonico tutto.
Una politica questa partita dalla scelta di non condividere l’isolamento accettato, che voleva relegarci nella inutilità delle Aree Urbane. Merito assoluto fu dei pochi, che sin dal nuovo secolo, su ciò ragionarono e di quanti, maturato il momento, parteciparono alla fondazione e operatività del C100A. Tema, quello sviluppato, che i nostri Cittadini e l’Imprenditoria condivise con il voto referendario, non ancora l’Amministrazione sopravvenuta.
La questione mobilità strategica della Città, d’altronde non poteva che essere un tema prioritario per il C100A, nella consapevolezza che gli agglomerati Urbani, privi di struttura, mobilità immediata per uomini, merci/prodotti sono destinati all’irrilevanza. Ciò, a oltre tre anni, appare sempre più evidente anche ai distratti.
Ce ne occupammo sin dalla Critica alla Variante al PRG di Corigliano, sonoramente “bocciata”.
Già allora Anas-cosentina, tentava il colpo gobbo distaccandosi dal tracciato originario, RC-TA, per piegarlo non allo sviluppo del territorio bensì ai bisogni della Centrale Enel.
Nessun politico fiatò quando, continuando a chiamarla senza vergogna S.S. 106 decisero di finanziare il tracciato Roseto-Gioia; come l’avvenuta ristrutturazione ferroviaria che tenne fuori il Porto; e quando il Governo Renzi sbaragliava le somme della Ta-Rc, per il restyling dell’autostrada Sa-Rc.
Nessun “politico-amministratore” alzò un dito o fu colto dal dubbio innanzi allo studio del dipartito Maurizio Silenzi Viselli che denunciava per il tracciato Roseto-Gioia, approvato in pompa magna, il passaggio di questo sopra la Sibari arcaica.
Tutti tacquero, nessuno si pose il problema del perché, per noi, l’assessore del tempo, Roberto Musmanno, scelse freddamente l’annientamento, della linea di traffico S.S. 106, dal Crati a Crotone, soffocandola con rotonde fuori logica, subappaltate da Anas, relegando lo Jonio in una inesistente condizione strategica classificata “Ten-Comprehnsiva”, dal valore politico non dissimile da quello irrisorio delle “Aree Urbane”, cioè nel nulla.
Subimmo l’affronto di sentici dire, da un funzionario Anas, che sulla 106 si moriva perché incapaci a guidare e non per le condizioni della stessa. Silenzio anche per le rotonde dette di “Insiti”, sia per lo spreco di danaro pubblico rispetto alla sicurezza stradale non risolta, per lo spreco di territorio che consumava, per la illogica non prevista ampiezza tra le tre rotonde e il tratto S.S. 106bis-Ospedale-vecchia S.S. 106, su cui andava a sbattere, che certamente non poteva restare della attuale ampiezza. Ora anche i distratti sono costretti a toccarne con mano quella inutilità di progetto. Ciò accade perché il timoniere è privo di ogni strumento e visione di Piano d’insieme per la Città, cosa che si crede di poter evitare nella fisicità perché c’è internet.
Ora si torna a discutere della S.S. 106, ancora un colpo gobbo che si vuole infliggere allo Jonio.  Al contrario di chi sgoverna il territorio, ponemmo la nostra visione strategica della mobilità prendendo atto di quanto avvenuto, riconoscendo alla percorrenza originaria della Ta-Rc, nel nostro tratto, la sua buona impostazione del tempo, evolvendola in linea con il risultato referendario.

Proposta questa esposta che tiene alle spalle la storia del territorio, non solo dell’Agro Turino ma la conoscenza del dato commerciale e antropologico di Cantinella, snodo con il nord e i due mari, sin dal neolitico. Solo i progettisti del Piano Provinciale evidentemente l’ignoravano.
Capaci, sul tema della necessità del raccordo della nuova Città con il resto dell’Europa, furono i Commissari Domenico Bagnato e Manuela Greco che fecero proprio il tracciato in variante su esposto. Tracciato che risolveva tre obiettivi:

  • Evitare, proponendo una maggiore rotazione della traiettoria di immissione sulla SS 534, di seppellire l’area sotto cui si ritiene esista la vera Sibari;
  • Porre e ottenere immediatamente il Prolungamento del Lotto 3°, sino a ovest di Cantinella per l’ingresso del nostro Porto, Città e territorio escluso dalla reale Rete TEN-T; 
  • Sposare le ragioni e il diritto prefigurato e dettato dall’Europea per la nostra realtà territoriale esclusa, consistente nel sostegno al «rafforzamento del mercato unico, così, contribuire alla crescita economica, alla competitività e all’occupazione per, migliorare i collegamenti con le regioni periferiche, nell’ottica della coesione economica e sociale dell’Unione», altro che “Comprehnsiva”. 

Anas in quell’incontro fece spallucce riaffermando la sua politica miope di una corsia per verso, del resto sarebbe stato dovere del Sindaco della terza città della Calabria risolvere la questione. Ancor di meno ciò avvenne negli incontri con la nuova Giunta che si risolsero con il contentino della promessa di qualche cartellone pubblicitario, alla pari dei tanti inutili realizzati sul “Percorso Mediterraneo”. Nel frattempo non pochi Consigli Comunali avevano approvato, su richiesta del Responsabile della Commissione di Pianificazione e Urbanistica del C100A, in accordo con Quello istituzionale della provincia di KR, il deliberato relativo alla necessità di un percorso a due corsie per senso di marcia, da raccordarsi con il tratto che Toninelli attivò su loro richiesta “Kr-Cutro-Marcedusa-Simeri”. Da noi invece, sorsero sedicenti attivisti, supporter istigati dai noti cosentini che amano uno Jonico subalterno, contro il Ministro. Poi tutti silenti rispetto alle scelte operate dalla Ministra che lo sostituì.
Felici apprendemmo, che Gianluca Gallo, Assessore del Territorio, condividesse l’essenza delle ragioni delle critiche sin qui mosse, per come, si dice, si espresse in Privato, rispetto alla Variante dell’Originario tracciato, sopra proposta. Sorpresi di vederlo attivo, dopo aver liquidato la scelta Musmanno che pretendeva qui la Comprehnsiva, di aderire alla peggiorativa proposta Anas, come si apprese dalla intervista rilasciata a “L’altro Corriere TV”, resa pubblica la Corografia, Tav. G28, del febbraio del 2021, alla presenza di diversi e del viceministro Cancelleri, che sarà ricordato per le sue giravolte. 

Questa è da rigettare in blocco, la Commissione, il Sindaco, gli amministratori anche di opposizione devono con chiarezza rigettare questo cappio. L’intenzione, l’unico scopo è quello di sconquassare il nostro Comune rendendo impossibile la strutturazione della Città; non solo, è un attacco anche altamente inquinante sul piano delle polveri sottili, del sonoro, degli imbuti architettonici-ambientali alle nostre zone altamente urbanizzate; peggio nelle aree di svincolo che diventano veri e propri corpi estranei, prossimi ai 40 metri di sezione. Un tracciato, questo Anas-cosentino, che espropria e uccide terreni di alto pregio ambientale ed economico sul piano agricolo, che edilizio. Un tracciato che nella parte coerente al percorso ferroviario diviene una barriera insormontabile per il futuro, specie nell’attesa prevedibile del raddoppio ferroviario. Un vero esproprio tecnico della Città! Un tracciato che vede il Porto non come Zona Speciale, unità produttiva di servizio in grado di attivare commerci e liberarsi da Gioia Tauro, bensì come scenario casalingo, solo corollario di un servizio tutto interno, in rapporto con lo Scalo, ampliando quanto già mal prodotto dal PRG. Insomma uno zig zag straccione che, considerando tra l’altro l’esistenza parallela della SS 106 bis, non può che far supporre la necessità del rinvio alla Scuola Materna dell’ideatore, perché il tutto è solo un insensato “non progetto”. Stessa assurdità si ripete in area urbana consolidata tra Momena e il Colagnati, sino alle future Colonne d’Ercole del Coserie. In breve un tracciato dal valore paesaggistico pari allo zero.  Una barriera tra zone urbanizzate, tra mare e pianura.

Ideazione partorita da quella politica avversa allo Jonio, messa in atto dai burocrati cosentini e politici-locali subalterni. Che ha alle spalle il sogno cosentino della “Città-Territorio” capace di inglobare l’est di Valle Crati, cioè la Piana di Sibari-Thurio e gestire il Porto, pensata dal trio Misasi, Mancini, Antoniozzi con la Variante al Piano di M. Vittorini. Del resto come poteva essere possibile a una realtà squisitamente terziaria?! Una megalomania divenuta più tardi quella della “Grande Città”, capitale della Calabria.
Aspirazione che continua con colpi di coda, contro le potenzialità dettate dalla Unificazione, divenuta competitiva con le sue dotazioni e Comunità corona e economie, sino ai confini della provincia, rispetto all’asse tirrenico.
Dobbiamo ripartire imponendo la rivisitazione in positivo del vecchio percorso di tipo B, proposto e condiviso a suo tempo e, alla luce delle trasformazioni urbane avvenute, piegarlo alle migliorie necessarie optando per percorrenze immediate “lineari”, assenza di attraversamenti urbani, svincoli di ingresso e uscita ai luoghi necessari e il meno appiccicate alle aree urbane, in breve un progetto green, sostenibile.  In accordo con gli altri comuni non dobbiamo ignorare altre possibilità lineari per poter raggiungere Marcedusa, quindi CZ. Buona cosa sarebbe anche smetterla di chiamare questo Asse, privo di finanziamento, S.S. 106. L’Amministrazione deve ritirare l’eventuale consenso dato.
Sul piano civico-sociale, anche influendo sulle sorti della campagna elettorale regionale, necessita che la Società Civile si riprenda quanto ceduto, fondando, visto i ritardi, una “Associazione stabile per la Costruzione della Città”, a protezione dei beni privati, pubblici e del nostro futuro. In questa misureremo chi è contro il nostro territorio e chi a favore, nel frattempo in Consiglio regionale, gli Eletti del territorio si schierino e facciano sentire chiara la loro voce a difesa di questo Quadrante Geografico.

Laboratorio formativo con alcuni assessori del Comune di Corigliano-Rossano

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Gli studenti del Living-Lab dell’ITAS-ITC di Rossano, hanno incontrato l’assessore alla Città Europea Tiziano Caudullo e l’assessore alla città della Cultura e della Solidarietà Donatella Novellis del Comune di Corigliano-Rossano.
Gli studenti incontrano l’Assessore Caudullo al quale hanno illustrato il Living Lab.
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Nell’ambito del progetto PON “Living-Lab: turismo a Corigliano-Rossano”, gli studenti delle classi VB e VC indirizzo Turismo, nei giorni 30 aprile e 4 maggio, sono stati ospitati presso Palazzo San Bernardino nel comune di Corigliano-Rossano ed hanno presentato uno studio fatto sulla destinazione turistica, incentrato su aspetti di indagine importanti quali: la presenza di Corigliano-Rossano sul web e sui social, il posizionamento della destinazione Corigliano-Rossano rispetto ad alcune parole chiave, come i termini “viaggi”, “vacanze in Calabria”, “mare”; e l’analisi di contesto della destinazione Corigliano-Rossano rispetto ai luoghi di vacanza scelti dal turista in Calabria. L’indagine ha anche riguardato le varie tipologie di turismo che potrebbero essere sviluppate nl nostro territorio per consentirne la destagionalizzazione e innescare dei virtuosi percorsi di sviluppo turistico.


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L’attività guidata dal docente esperto esterno prof. Giuseppe F. Zangaro dello spin-off Smart City Instruments dell’Università della Calabria, è un primo approccio al contesto di analisi sul livello di conoscenza/consapevolezza del nostro territorio sul web e sui social e presuppone un ulteriore intervento più approfondito che potrebbe essere utile a tutti gli attori del settore che operano nel nostro Comune, siano essi aziende, associazioni, cittadini, istituzioni.
Dopo i saluti della prof.ssa Silvia Citi, tutor del corso insieme alla prof.ssa Caterina Ioele, gli studenti alla luce di quanto studiato nell’indagine svolta hanno messo in risalto alcune azioni da intraprendere per avviare lo sviluppo del settore turismo come: la promozione del territorio dello Ionio come destinazione, la creazione di un network, l’aggregazione delle informazioni turistiche di Corigliano-Rossano, la creazione di un modello di enogastronomia per la produzione turistica e molte altre. Confrontandosi, giorno 30 aprile, con l’assessore Tiziano Caudullo, il quale ha trovato utile questo Progetto e gli ha dato spunti importanti soprattutto per la risoluzione di problematiche di fondo come l’assenza di una governance qualificata, che analizzi le potenzialità del territorio; la parzialità delle informazioni sul web o erroneamente esplicate ma anche l’incapacità di attrarre i giovani.


Un momento del Living Lab con l’assessore Novellis.
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Giorno 4 maggio gli studenti hanno avuto modo di confrontarsi con la dott.ssa Donatella Novellis sull’importanza del turismo e del suo ruolo sociale, legato alla sostenibilità e all’inclusione. Grazie alle sue numerose iniziative, questa città potrebbe diventare il posto ideale da cui diffondere la gentilezza negli altri luoghi.
«…Bisogna sensibilizzare gli esercizi commerciali, le scuole e i cittadini, rendere la cultura accessibile a tutti permettendoci di amare il luogo in cui viviamo e facendolo conoscere ai più piccoli ma anche agli stranieri…» si esprime in merito a questo punto significativo.
Apprezzatissima l’iniziativa da parte degli assessori che hanno anche commentato positivamente l’impegno della Dirigente Scolastica prof.ssa Annamaria Di Cianni nell’aver promosso questo progetto PON che trova, non solo grande interesse negli studenti, ma soprattutto utilità per lo sviluppo della cultura e del turismo nella terza Città della Calabria, la nostra Corigliano-Rossano.
(Mariagrazia Martino e gli studenti della VB e VC TUR)